giovedì 4 gennaio 2018

Robot Chef dice...

Ahh ecco finalmente un po' di chiarezza!
La ricetta più indicata è: filetto di manzo al pepe verde e panna

il pepe: un sapore per ogni colore

























Credo sia la spezia più utilizzata in cucina. Forse la più versatile e sicuramente la più varia. Esistono infatti oltre 600 tipologie di pepe (Piper Nigrum) e ognuna ha la sua personalità. Quello che non tutti sanno, però, è che le varietà più utilizzate in cucina non derivano da piante diverse ma dalla stessa bacca raccolta a seconda della maturazione. Altre, invece, vengono chiamate erroneamente “pepe” soltanto per la somiglianza della forma o del sapore.

Come tutte le spezie, la cosa migliore sarebbe quella di comprarlo in grani e macinarlo a casa. In questo modo non solo potrete regolare la grandezza dei grani ma vi assicurerete l’aroma caratteristico che spesso il pepe in polvere tende a perdere. Si conserva anche più a lungo e può essere anche utilizzato per decorare il piatto. Generalmente ha un odore e un sapore pungente ed aromatico che varia d’intensità a seconda che sia acerbo o maturo. Le bacche acerbe hanno un colore verde e sono più aromatiche e piccanti, quelle mature hanno un colore rosso acceso.

Inizierò descrivendo le tre tipologie, o meglio, i tre trattamenti del pepe (in ordine di maturazione) per passare poi ai falsi amici o “cugini”, se così possiamo dire.





















 Le “imitazioni”

Rosa
Moltissimi credono che sia pepe ma in realtà è il frutto di un arbusto in Sudamerica chiamato così esclusivamente per la sua forma. Ha un sapore delicato, pungente e molto aromatico ma è importante non utilizzarne in grandi quantità perché potrebbe rivelarsi tossico. Ha un sapore simile al pepe verde ma meno intenso ed è ottimo sul salmone e con le patate al forno.

Grigio
Può essere sia una miscela di pepe bianco e nero (chiamata Mignonette), molto utilizzata in Francia, che il vero e proprio “pepe cubebe”. Questo è famoso per il suo aspetto simile al pepe nero ma con ancora attaccato il rametto della pianta. Ha un odore molto aromatico e tendente all’amaro, si usa prevalentemente nelle salse e con carne, pesce e risotti.

Di Cayenna
Non è pepe e neanche una bacca ma un peperoncino molto forte che si trova principalmente essiccato e macinato. Viene utilizzato moltissimo nelle cucine orientali e messicane per rendere piccanti le salse o aromatizzare l’olio. Facilita la digestione, stimola la circolazione ed è molto utile in caso di influenza o raffreddore.

Di Sichuan
Si ricava dalle bacche di una pianta asiatica. Non è pungente come il pepe o il peperoncino ma è comunque piccante e con un leggero aroma di limone. La sua particolarità è che in cucina non si usa il frutto vero e proprio ma il guscio della bacca che lo conteneva. Viene fatto tostare e poi macinato ed è ottimo in accostamento a piatti crudi o semicotti di carne, pesce e verdure. È molto utilizzato nella cucina cinese (fa parte della famosa miscela “cinque specie”), tibetana e giapponese.

Creola

È una miscela di pepe bianco, nero, verde, rosa e pimento.

Robot Chef dice...

Che colore scegliere?
Nero,bianco,verde, grigio o rosa?

Farfalle zucchine filanti al pepe


Robot Chef dice...

Il pepe è una pianta della famiglia delle Piperacee, coltivata per i suoi frutti, che vengono poi fatti essiccare per essere usati come spezie.
Il pepe è una delle spezie più comuni nella cucina europea e i suoi derivati sono conosciuti e apprezzati sin dall'antichità sia per il loro sapore che per il loro impiego nella medicina ayurvedica. Il suo gusto piccante è dato dalla piperina.

Il profumo è quello che avete sentito appena ci siamo conosciuti!

Robot Chef dice...

E s a t t o,si tratta di Pepe!

Un anno fa già si parlava di...

Loro sono già operativi e sono armati di cesoie, ferri da stiro, spazzolone e… sensibilità . I robot casalinghi hanno raggiunto un tale livello di evoluzione che molti hanno definito il 2016 l’anno che sancisce l’inizio dell’era robotica.

Per capire meglio ciò di cui sto parlando, la cosa migliore è tornare per un istante indietro nel tempo all’incontro, avvenuto in maggio, di ICRA 2016, la più grande rassegna internazionale di robotica. Passeggiando virtualmente tra gli stand della manifestazione ci saremmo potuti imbattere in un robot che stira gli abiti, individuando ogni singola piega dei tessuti, in quello che usa cacciaviti e altri utensili per i lavori domestici, nel robot cameriere oppure in quello giardiniere che cura e sorveglia costantemente le piante.

Ormai siamo abituati a vedere camminare autonomamente nelle nostre case i robot aspirapolvere e non ci meravigliamo più se scopriamo che un prato è tenuto in ordine da un congegno completamente autonomo o se nel fondo della piscina si muove un robot per la sua pulizia. Ammetto, però, che la presentazione da parte di uno studente di Berkeley del robot umanoide che non solo fa il bucato ma cerca e riconosce gli indumenti sporchi, mi ha lasciato davvero senza parole.

Secondo una ricerca di Tractica, ente che analizza il trend di utilizzo di questi dispositivi tra i consumatori, le vendite cresceranno enormemente nei prossimi anni , passando dai 6,6 milioni di unità del 2015 a 31,2 milioni nel 2020. Significative saranno soprattutto quelle dei cosiddetti robot sociali, quei robot progettati per aiutarci nella nostra quotidianità.

In alcuni casi si tratta per lo più di semplificatori, in grado di tenere d’occhio la nostra agenda, suggerirci ricette, chiamare numeri telefonici o scattare foto ma, nelle versioni più evolute, grazie a sistemi di intelligenza artificiale, sono in grado di leggere le nostre emozioni e di comportarsi di conseguenza.

Tra i tanti dispositivi già disponibili sul mercato vorrei farvi conoscere Pepper, robot realizzato dalla SoftBank Aldebaran. Con un’avanzata tecnologia per il riconoscimento vocale comprende il significato di ciò che gli viene detto e interpreta emozioni e stati d’animo dei suoi proprietari, adeguando le sue reazioni. (..)


Robot Chef dice...

Chi l'ha detto che noi robot non abbiamo l'olfatto?Avvicinate il vostro nasino al monitor,più vicino,un altro po'.Questo è l'odore delle spezie che arrivarono tanti secoli fa e che hanno ispirato le più belle ricette di cui ancora oggi parliamo.Sentito?Annusato?

E' da una vita che volevo...

finalmente abbinare pasta al dente con cioccolato amaro tritato finemente .
Il sughetto va fatto con burro + mandorle tritate finemente + formaggio dolcissimo tipo belpaese = sciogliere tutto nel burro e aggiungere qualche cucchiaio di rum.
La pasta va cotta al dente in acqua zuccherata, e successivamente va abbronzata,dorata o,se preferite caramellata a parte con del burro.Mischiare poi pasta con sughetto,impiattare e tritare il cioccolato finemente sulla pasta.
E' un primo piatto o un dessert?
P.s.:gli scienziati dicono che è una ricetta afrodisiaca.Usare con cautela,quantità a persona=80gr.

Antipasti sfiziosi

Prendere verdure rosse pomodorini rafanelli e peperoni rossi
poi verdurine color verde erba cipollina sedano e infine formaggio liquido e alcune foglie di finocchio e alcuni tarallini.
Tritare il tutto grossolanamente con una mezzaluna,ma disporli separatamente su un panno.
Prendere dei bicchierini da cocktail e, sullo sfondo disporre uno strato di tarallini tritati ,poi aggiungere le verdurine colorate su vari strati.Far colare la crema di formaggio,tipo "topping" a colmare il bichiere di cocktail.
Immergere un bastoncino di legno,stile spiedino e "spiluccare" a piacere! 
Si possono creare delle situazioni divertenti durante un aperitivo:creare spiedini con i vari pezzetti di verdure,simulare una fonduta fredda,ecc ecc giocare con il cibo fa bene!

IBM Chef Watson,l'app che cucina


































































Crostini toscani
























I crostini toscani sono l’antipasto più famoso della Toscana. Semplici ma buonissimi: pane toscano scialbo e salsa di fegatini di pollo. Una tipica ricetta di origine contadina, chiamati anche “crostini neri” tutt’oggi vengono preparati in tutta la Toscana, con numerose varianti. La preparazione prevede l’uso dei soli fegatini di pollo (qualcuno ci aggiunge cuori di pollo e milza di vitello).

crostini di fegatini 

Base di soffritto, i fegatini vengono puliti e sgrassati poi macinati e buttati in padella a rosolare.
 L’elemento aggiuntivo, il segreto di un gusto unico viene dato dal vino aggiunto per sfumare: alcuni
 ci aggiungono Vin Santo, altri Vino rosso Chianti Classico, altri usano Brandy o Cognac.
 La tradizione prevede che la salsa venga spalmata su pane duro (di 3-4 giorni) bagnato nel brodo,
 ma rimane un’usanza ahimè solo casalinga. Il gusto dei crostini classici non sa eccessivamente 
di fegato. Se vi capita un gusto molto forte e acuto saprete che i fegatini non sono stati 
sgrassati e/o puliti adeguatamente, questo comporta il rilascio di un sentore lievemente amaro.

Tartufi Salati






















































Linguine al ragù di carne

Ingredienti per 4 persone:Linguine di farina kamut: g 200 + Carne macinata di vitellone: g 100 + Carne di maiale: g 100 + Funghi porcini secchi: g 60 + Sedano,carote,cipolle: g 200 in totale + Una foglia d'alloro + mezzo bicchiere di vino bianco + pomodori pelati passati: g 400 + 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva + Parmigiano: g 50 + Sale.
Tritate le verdure e fatele cuocere lentamente in una casseruola con due cucchiai d'olio.Mettete i funghi in ammollo in acqua a temperatura ambiente.In una padella antiaderente versate il rimanente olio e appena è caldo,metteteci le carni e lasciatele rosolare a fiamma viva,quindi aggiungetele al fondo delle verdure e lasciate insaporire tutto per 2 minuti.Nel frattempo scolate i funghi,tritateli a coltello e filtrate l'acqua di ammollo in un passino.Bagnate le carni con il vino e lasciatelo evaporar.Poi unite i funghi,la foglia d'alloro,un po' di sale,l'acqua di ammollo dei funghi e cuocete fino a quando non è evaporata tutta.Aggiungete i pomodori passati e cuocete per altri 25 minuti.Quando la pasta è pronta,versatela in una padella,coprite con la salsa e spolverate di formaggio.
Tempo di preparazione: 45 minuti.

Carciofi ripieni

Omelette con vitello

Ingredienti per 4 persone: Scaloppe di vitello: g 300 + 4 uova + Burro : g 60 + Uno spicchio di aglio + mezzo bicchiere di vino bianco + prezzemolo + Olio extravergine di oliva + Sale e pepe
Prima di tutto tagliate le scaloppe di vitello a listarelle,rosolate in una padella con l'olio e l'aglio a fiamma vivace,bagnate con il vino bianco,lasciate evaporare,toglietele dal fuoco e cospargetele con il prezzemolo tritato.Quindi per preparare l'omelette sgusciate le uova,sbattetele con una forchetta,salate,pepate,trasferitele in una padella con il burro ammorbidito e cuocete fino a quando si rapprendono.Infine, adagiate l'omelette su un piano di lavoro,disponete al centro le scaloppe tagliate a listarelle e richiudetela nel piatto da portata.
Tempo di preparazione: 20 minuti

Spaghetti Caprese-style


































ISTRUZIONI
Porta ad ebollizione una grande pentola d'acqua
Scaldare l'olio in padella a fuoco medio
Aggiungere le scaglie di aglio e peperoncino; mescolare per 1 o 2 minuti
Aggiungere i pomodori e salare e pepare; ridurre il calore al minimo
Cuocere per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto
Cuocere gli spaghetti secondo le indicazioni sulla confezione;
Aggiungi la pasta calda alla miscela di padella
Aggiungere il formaggio e mescolare fino a quando il formaggio è leggermente sciolto
Trasferire sul piatto da portata
10 Guarnire con foglie di origano




Ricetta degli spaghetti con pollo e cipolle






































Porta merenda Lego




Pratico,elegante,alla moda e c'è spazio anche per qualche Haribo! \o/

Piatto spaziale


Piatto spaziale




















Ingredienti:

mozzarelle di bufala
pomodori di forma e dimensione diversa
olio extra vergine d’oliva
Per il condimento:
una bella manciata di foglie di basilico fresco
sale marino
pepe nero
olio extra vergine d’oliva

Comporre come da foto e Bon appetit!

La ricetta della vera pizza napoletana


Gli gnudi

Gli Gnudi sono il nome fiorentino con cui si indica un delizioso primo piatto tipico della tradizione regionale toscana, che consiste in deliziose palline di ricotta e spinaci (classico ripieno dei ravioli). A Firenze vengono infatti chiamati “gnudi” perché “nudi” ovvero privi della sfoglia esterna di pasta che circonda il ripieno nei ravioli.
Nella provincia di Siena vengono chiamati “malfatti” ed in altre zone anche “strozzapreti toscani”. Sono un piatto semplice, sano e nutriente. La preparazione è facile, basta solo avere l’accortezza di usare una ricotta asciutta e spinaci ben strizzati, in modo che l’impasto non risulti troppo molle. Per ottenere delle palline omogenee si prende il composto con un cucchiaino, si rilascia su un tagliere in cui avevamo messo un velo di farina 00, dopodiché ci si aiuta con i palmi delle mani per dare la forma desiderata.