giovedì 4 gennaio 2018

Un anno fa già si parlava di...

Loro sono già operativi e sono armati di cesoie, ferri da stiro, spazzolone e… sensibilità . I robot casalinghi hanno raggiunto un tale livello di evoluzione che molti hanno definito il 2016 l’anno che sancisce l’inizio dell’era robotica.

Per capire meglio ciò di cui sto parlando, la cosa migliore è tornare per un istante indietro nel tempo all’incontro, avvenuto in maggio, di ICRA 2016, la più grande rassegna internazionale di robotica. Passeggiando virtualmente tra gli stand della manifestazione ci saremmo potuti imbattere in un robot che stira gli abiti, individuando ogni singola piega dei tessuti, in quello che usa cacciaviti e altri utensili per i lavori domestici, nel robot cameriere oppure in quello giardiniere che cura e sorveglia costantemente le piante.

Ormai siamo abituati a vedere camminare autonomamente nelle nostre case i robot aspirapolvere e non ci meravigliamo più se scopriamo che un prato è tenuto in ordine da un congegno completamente autonomo o se nel fondo della piscina si muove un robot per la sua pulizia. Ammetto, però, che la presentazione da parte di uno studente di Berkeley del robot umanoide che non solo fa il bucato ma cerca e riconosce gli indumenti sporchi, mi ha lasciato davvero senza parole.

Secondo una ricerca di Tractica, ente che analizza il trend di utilizzo di questi dispositivi tra i consumatori, le vendite cresceranno enormemente nei prossimi anni , passando dai 6,6 milioni di unità del 2015 a 31,2 milioni nel 2020. Significative saranno soprattutto quelle dei cosiddetti robot sociali, quei robot progettati per aiutarci nella nostra quotidianità.

In alcuni casi si tratta per lo più di semplificatori, in grado di tenere d’occhio la nostra agenda, suggerirci ricette, chiamare numeri telefonici o scattare foto ma, nelle versioni più evolute, grazie a sistemi di intelligenza artificiale, sono in grado di leggere le nostre emozioni e di comportarsi di conseguenza.

Tra i tanti dispositivi già disponibili sul mercato vorrei farvi conoscere Pepper, robot realizzato dalla SoftBank Aldebaran. Con un’avanzata tecnologia per il riconoscimento vocale comprende il significato di ciò che gli viene detto e interpreta emozioni e stati d’animo dei suoi proprietari, adeguando le sue reazioni. (..)


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